Biografia

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Il trasferimento a Milano

Nel 1967, deluso dall'accoglienza negativa che avevano ricevuto i suoi primi lavori su tela fotografica nell'ambienta artistico napoletano, "non si puo' certo parlare di pittura" era il commento piu' benevolo dei critici anche piu' aggiornati, decide di trasferirsi a Milano. 

Alla fine del 1967 ottiene uno studio in cambio di quadri da un collezionista che aveva costruito immobili a Sesto San Giovanni: il "Quartiere delle Botteghe". Qui conosce Enrico Castellani, Agostino Bonalumi, Aldo Tagliaferro. Il suo studio si trasforma in una sorta di camera oscura, dove l'artista inizia un metodico lavoro di scomposizione e ricomposizione di immagini riprodotte poi su tela fotografica . Dapprima sono foto di contenuto politico e di cronaca del '68. Presto sulle sue tele compaiono scomposti i ritratti dei personaggi al centro della sua riflessione: Paul Klee, Marcel Duchamp, Piet Mondrian, Man Ray, El Lissitzky e i costruttivisti russi. 

Il significato di questa operazione sta nel tentativo di rapportarsi agli artisti delle avanguardie raccogliendone il testimone e cercando di portare avanti il loro tipo di atteggiamento , nel senso di un'arte fatta di ricerca di linguaggi nuovi, di immagini inedite e di nuovi meccanismi per produrre arte. [Bruno Di Bello]